UN LUNGO VIAGGIO CHE MI HA CAMBIATO LA VITA
Ciao! Mi presento sono Edipo, ma a differenza di Edipo Re che uccise suo padre per sposare sua madre, la mia è una storia molto più contemporanea e meno emozionante. Insieme a mio fratello sono il fondatore di una rete di pizzerie al taglio creata nel 2016 che ad oggi si compone di 7 locali e di un laboratorio di produzione di Buns artigianali per Burgers che si rispettano.
Ho deciso di raccontarti un po’ di me, della mia vita e dei passaggi più importanti per quella che è stata la mia carriera e anche la mia fortuna. Perché lo faccio? In primis, perché amo fare le cose col cuore e instaurare relazioni umane, per questo ci tengo a farmi conoscere (quando possibile in pizzeria, altrimenti tramite il blog) dai miei clienti e da chi ci segue e a far conoscere la nostra storia. In secundis, uno degli obiettivi del mio racconto è quello di cercare di trasmettere a più persone possibile che anche chi parte da zero può arrivare lontano se possiede una forte determinazione e tanta volontà.
Mi piacerebbe che la mia storia fosse fonte di ispirazione per tutti quei giovani che si sentono disorientati, che non credono in se stessi o che hanno perso la fiducia e la speranza nel futuro.
Non sarà la storia di una persona che ha cambiato il mondo, però è la storia di due fratelli che sono praticamente partiti da zero (anzi, dal Brasile) e che fino a 20 anni fa non avrebbero mai pensato di riuscire a gestire una catena di pizzerie. La mia storia è fatta di tanti piccoli pezzi incastrati tra di loro come in un puzzle: racconti quotidiani che non sempre vengono valorizzati ma che, messi insieme, danno vita al mio passato. E senza la mia storia e il mio passato non sarei mai arrivato fino a qui.
L’inizio di un lungo viaggio
Brasile, luglio del 2006.
Avevo appena compiuto 18 anni e Paty, la mia ragazza, scoprì di essere incinta di qualche mese: una notizia che può letteralmente cambiare la vita a qualsiasi persona, figuriamoci a un ragazzo e una ragazza giovani come eravamo noi. In quel periodo io vivevo con mio padre che si era appena separato e Paty ci aiutava con la gestione della casa.
Facciamo un piccolo passo indietro, che ti servirà per capire il resto della storia.
Come molti dei residenti in Brasile e in Argentina, sono nato in una famiglia di origine italiane da padre italiano e madre brasiliana. Mio padre, che prima aveva sempre lavorato come contadino, nel 95 decise di acquistare un bar ristorante e di dedicarsi a quello per il resto della sua vita. Motivo per cui trascorsi l’infanzia in negozio, crescendo tra le palline da biliardo e la piastra da hamburger.
Un’infanzia bellissima passata in Brasile con mio fratello e che mi ha regalato dei ricordi indelebili. Per i tempi di oggi forse suona strano, ma uno dei nostri divertimenti preferiti era quello di andare in gelateria, prendere un carrello del gelato e girare il paese a caccia di clienti. Era un divertimento ripagato con una provvigione del 10% delle vendite.
Quello che ancora oggi porto con me di quel periodo, è il rapporto con i ragazzini che vivevano nel mio Paese. Eravamo diventati amici, io li aiutavo e condividevo con loro tutto quello che la vita di negozio aveva insegnato a me: relazionarsi con le persone, fare i conti velocemente, parlare in pubblico (una delle abilità che per me sono fondamentali), conoscere il vero valore dei soldi, da dove arrivavano e come sono facili da spendere e difficili da guadagnare.
Ad ogni modo, a fine serata li spendevamo tutti o quasi tutti a giocare SuperNintendo a noleggio.
Chiusa questa piccola parentesi sulla mia infanzia, torniamo a dove eravamo rimasti! Sono ancora un ragazzino e scopro che presto diventerò padre.Immagina la mia situazione: lavoro come dipendente in un negozio di installazioni elettriche e con i soldi che guadagno riesco appena a coprire i costi della benzina della mia macchina. Nonostante questo, prima di qualsiasi altro pensiero, il mio istinto paterno si fa subito presente e la cosa che mi chiedo è: “Cosa dovrei fare per garantire un buon futuro a mio figlio?”. La domanda sorge spontanea, e prontamente capisco che devo prendere una decisione.
Grazie alle mie origini italiane, ho la possibilità di richiedere la doppia cittadinanza e di vivere in Italia come i nostri antenati fecero tempo prima. La risposta alla mia domanda arriva da sé: mollare tutto e partire per l’Italia a cercare fortuna, proprio come migliaia di italiani fecero moltissimi anni prima.
La decisione è stata presa e capisco che è arrivato il momento di dare una svolta alla mia vita.
Il cambiamento
Quando decidi di cambiare Paese, devi essere assolutamente consapevole che molte cose succederanno, cose belle ma anche meno belle.
Il giorno della partenza è molto difficile per me e per mia moglie: Livia, nostra figlia, ha appena 2 mesi, riusciamo a mettere da parte i soldi per il biglietto e per il viaggio grazie ad un contadino che si fida di me e di mio padre e decide di aiutarmi con un prestito. Ricordo che prima di salutarci, Paty si rivolge verso di me, mi abbraccia e dice:
“Non dimenticarti di noi”. Una frase che non dimenticherò mai.
Con le poche informazioni a disposizione e con l’organizzazione che potrai immaginare, arriviamo finalmente nel Bel Paese grazie ad un ragazzo brasiliano che ci organizza il viaggio. Di lui sappiamo solo che vive già in Italia e che fa la stagione dove andremo a vivere noi: nel lago di Garda.
Qui alloggiamo in un appartamento con due camere. In tutto siamo in 4 ragazzi, due coppie di Cugini: io e mio cugino Alexandre e Dione e Flaviane, due ragazzi che abbiamo conosciuto in aeroporto, parenti del ragazzo che ci ha portato in Italia (si, lo so, la storia è un po’ complicata anche per me che l’ho vissuta).
In Italia porto anche la mia attrezzatura da disegno, con la speranza di poter guadagnare qualcosa disegnando i ritratti alla gente del posto. Diciamo che in un momento così, qualsiasi mia abilità può tornarmi utile per iniziare a farmi conoscere e affermarmi in qualche modo.
Una sera in stanza con mio fratello non riesco a dormire e la mia mente viaggia: inizio a pensare alla mia vita in Brasile, alle mille esperienze vissute e alle lezioni imparate. Chissà se l’Italia mi insegnerà qualcosa di nuovo. In particolare, mi viene in mente un ricordo che mi fa un po’ sorridere, quei sorrisi nostalgici che ti fanno ripensare alla vita da ragazzino.
Avevo circa 15 anni e avevo imparato a disegnare da una signora che mi aveva portato con lei ai mercati e alle fiere. Facevo i ritratti alle persone con carta e matita, una sorta di artista di strada. Disegnare era un’attività che non solo mi divertiva, ma mi rendeva anche dei soldini extra nei fine settimana. Non so se per merito del mio talento o grazie alla troppa fiducia che questa signora mi stava dando, iniziai a partecipare anche da solo come artista alle fiere e ai mercati e a conoscere molte persone diverse. Un incontro fu particolarmente significativo: in una fiera in un lontano paese, conobbi un artista argentino che come me disegnava, ma a differenza mia dipingeva sulle piastrelle. Un giorno, dopo una lunga e calda giornata di lavoro mi guardò e disse:
“Loco! Se ad ogni complimento che riceviamo ricevessimo almeno 1 real, saremmo già diventati ricchi!”. Parole sante, le sue. E infatti mi rimasero impresse, ancora oggi ricordo quel momento. Da lì nasce la mia brillante idea di provare in Italia a fare qualcosa che già facevo in Brasile. Più facile dirsi che a farsi.
...Ma questa è una storia che racconterò più avanti.
Quello più importante che voglio condividere con te è l’importanza di dare valore ad ogni singola esperienza che vivi e di trasmetterla anche a chi ti sta accanto, così che possa essere d’ispirazione per le persone che incontri.
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